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Conflitti interni

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I primi passi per il passaggio generazionale

Questo è uno dei momenti più difficili per un’azienda, soprattutto quando parliamo di PMI: il passaggio generazionale (da padre a figlio o in generale dalle mani di chi ha creato l’impresa a chi la dovrà portare avanti) di solito mette in luce tutti i limiti e le debolezze dell’azienda stessa.

Generalizzando potremmo dire che i casi possono essere due:

1- Titolare abile, ma fortemente accentratore, che negli anni ha creato sotto di sé una sorta di vuoto, sia in termini di responsabilità che in termini di conoscenza. La seconda generazione tende ad essere in questo caso piuttosto insicura e vacillante, confermando al titolare che l’unica possibilità per tenere in vita l’azienda è rimanerci dentro finché le forze e la salute lo assisteranno.

2- Titolare in difficoltà ma che non vuole lasciare le redini dell’azienda alla nuova generazione, sebbene ne abbiano le competenze e capacità. In questo caso si crea solo una lotta tra due forze che si equivalgono e che porta comunque a gravi danni sia economici che produttivi (provate a legare due cavalli con una corda e a farli andare in direzioni opposte e vedrete l’immobilismo completo).

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Come gestire pettegolezzi in azienda

Chi non è rimasto mai vittima o non è mai stato complice di un pettegolezzo? Probabilmente nessuno.

Il “sai cosa ho saputo di…” o il “sai cosa hanno detto di te” sono tra le maggiori piaghe che possano esistere all’interno di un gruppo di persone, e spesso è anche difficile non farsi coinvolgere da chi ama particolarmente questo genere di “comunicazioni”.

Ci sono però alcuni consigli che, se applicati costantemente, possono attenuare il fenomeno o almeno evitare che dilaghi diventando lo sport nazionale in azienda (e non solo).

1. State attenti e bloccate i “finti amici“, ovvero quelli che vi riportano cosa “qualcun altro” ha detto di spiacevole su voi. In questo caso ci sono due varianti:

a) La persona vi riferisce anche chi ha detto quella cosa.

b) La persona si rifiuta di dirvi chi l’ha detto o si rifugia dietro ad un generico “molti, tutti, si dice in giro”.

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