E’ sempre stata buona prassi aziendale pianificare, a fine anno, quello successivo. Ovvero creare una strategia marketing con budget commerciali, valutare che prodotti/servizi nuovi introdurre, rivedere l’organizzazione occorrente ed incastrare il tutto con gli obiettivi economici e finanziari dell’impresa.
Oggi però questa sana e utile attività viene vista dagli imprenditori come una sorta di previsione impossibile, fattibile solo con l’uso di un buon mazzo di Tarocchi o con l’ausilio di qualche veggente. Il futuro è così incerto che ogni attività di pianificazione diventa frustrante, a volte persino controproducente, agli occhi di chi si vede cambiare quotidianamente le carte in tavola da clienti, fornitori, banche e governi.
Ecco perché la domanda che mi viene posta sempre più frequentemente è: dove si andrà a finire? E che senso ha, di questi tempi, continuare ad investire sulla propria azienda?
Si preannuncia un Medioevo Digitalmente Interconnesso con attori sempre più grandi e sempre più piccoli. e non credo che la cosa dovrebbe spaventarci quanto piuttosto metterci in uno stato di eccitata preparazione.
È un mondo differente. Da 20.000 anni le civiltà e le condizioni cambiano e l’uomo si adatta. Ci adatteremo anche noi, ma magari è meglio farlo con un paio di riflessioni in più:
Scarsità di libertà come concepita finora.
La caduta della fiducia nella finanza e nel mondo degli affari ci ha portato a rivedere il nostro sistema di vita, ridefinendo anche i valori secondo una nuova mappa che ancora rimane oscura ai più. Di sicuro c’è che i governi centrali stanno già esercitando un maggiore controllo su organizzazioni creditizie e politiche, per domare un mondo tendenzialmente confuso e quindi potenzialmente pericoloso. Prepariamoci, perciò, anche sul breve termine, ad essere un po’ meno liberi di intraprendere, almeno qui da noi.
Il titolare di una PMI deve essere abile nel “prevedere” il futuro a breve/medio termine, pianificando tutto lo sforzo dell’azienda (Commerciale, Produttivo e Amministrativo) con un margine di almeno 6 mesi e aggiornando le previsioni costantemente (almeno ogni mese).
Per fare questo serve un Pannello di Controllo Strategico che è la pianificazione finanziaria di tutta l’azienda che comprenda 3 aree:
– l’andamento del flusso di cassa
– una previsione dell’andamento del magazzino in base alla previsione delle vendite
– una previsione della redditività dell’azienda