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Gestire i collaboratori

Questa categoria contiene 11 articoli

Io non voglio stare calmo!

io non voglio stare calmoCosa succede ad un imprenditore quando sia accorge che, nonostante tutti i suoi tentativi per far andare meglio le cose, in realtà tutto e tutti cospirano contro di lui?

Lo abbiamo descritto con un video: Io non voglio stare calmo!

Buon divertimento 😉

 

Gli errori fatali in un colloquio di selezione.

I dati sulla disoccupazione parlano chiaro: trovare lavoro oggi in Italia, soprattutto se si è giovani, diventa sempre più difficile. Eppure c’è un altro dato, apparentemente contraddittorio rispetto al primo, ovvero il numero di posti che le aziende offrono senza riuscire a trovare personale adeguato: oltre 630 mila secondo i dati ISTAT.

Questi due dati potrebbero apparire contraddittori, ma solo per chi non ha mai assistito di recente a colloqui di lavoro. A me capita spesso, su richiesta dei titolari di aziende, disperati per aver sbagliato assunzioni precedenti e desiderosi di trovare persone che diano loro un vero contributo.
Ebbene in un colloquio solitamente emergono i due problemi di base, che poi spesso creano i numeri di cui abbiamo parlato prima: titolari e candidati incapaci di fare un colloquio di selezione.

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Come delegare in maniera efficace

Usando una metafora potremmo dire che il più delle volte chi dirige un’azienda o un reparto si comporta come un autista che debba fare lunghi viaggi ma che sia convinto di essere il solo a saper guidare o a conoscere la strada.

In effetti il più delle volte è proprio così. Chi più di lui conosce le cose o possiede quella abilità nell’ottenere risultati in tempi rapidi?

Eppure, ci sarà un momento cruciale in cui dovrà necessariamente lasciare il posto di guida del suo veicolo a qualcun altro. Potrebbe capitare che questa persona non sappia neppure guidare, ovvero che gli manchino persino le basi relative a quel lavoro (pensiamo al primo impiego di un ragazzo appena uscito dalla scuola). In questo caso il problema principale sarà fargli un po’ di scuola guida, senza arrabbiarsi se ogni tanto l’auto si spegne o se non va veloce quanto noi.

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Le caratteristiche fondamentali di un Responsabile Aziendale

Spesso si parla delle caratteristiche del “Leader”, ma raramente ci si sofferma sul ruolo del Responsabile, ovvero di colui che spesso affianca il titolare di un’azienda, gestendo un reparto o un gruppo di persone.

In realtà questo è un ruolo molto delicato, tra “incudine e martello“, in cui la principale difficoltà consiste nel relazionarsi con la proprietà e con i vari collaboratori, salvaguardando gli interessi e le aspettative di entrambi.

Quali sono, quindi, le caratteristiche che dovrebbe avere un Responsabile davvero eccellente?

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Come creare una migliore comunicazione.

Capita spesso, e non solo quando si è all’inizio di un incarico professionale, di trovarsi in situazioni in cui si ha bisogno di aiuto.
 Ma capita altrettanto spesso di essere riluttanti a chiederlo. Le ragioni sono tante: imbarazzo nel mostrare di non aver capito, disagio nei confronti di un superiore che ci mette in soggezione, paura di deluderne le aspettative, timore di fare brutta figura, desiderio di mostrarsi indipendenti.

Sicuramente conta molto anche il modo in cui un superiore si rivolge ai propri collaboratori. Anche in questo caso, infatti, sono molteplici i fattori che influiscono sul buon esito di una conversazione: la fretta innanzitutto (non abbiamo mai tempo per niente, figuriamoci per spiegare per l’ennesima volta come svolgere un compito), parlare velocemente, usare un linguaggio troppo tecnico, non assicurarsi che il nostro interlocutore abbia realmente capito, mostrarsi distratti, preoccupati o pensierosi.

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